Lo Squacquerone di Romagna è Dop

Il 15 ottobre scorso è stata pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione europea la domanda di registrazione delle Denominazioni di Qualità per tre prodotti italiani: lo Squacquerone di Romagna, il Nostrano Valtrompia, un tipo di formaggio del bresciano, e l’Uva di Puglia.

La notizia arriva proprio a ridosso della definizione della “Piadina Romagnola” (ingredienti, modo di produzione, cottura, ecc… ) da parte delle “Associazioni di produttori di Piadina” in modo da poter chiedere, anche per quest’altro gioiello della gastronomia della Romagna, l’iscrizione come prodotto Dop.

Il Ministro delle Politiche Agricole, Francesco Saverio Romano, si è felicitato della notizia, definendola il riconoscimento, a livello europeo, del successo della politica agroalimentare italiana, basata, prima di tutto, sulla qualità.

Ma cos’è lo Squacquerone di Romagna Dop ? Secondo la definizione proposta si tratta di “un formaggio a pasta molle e a maturazione rapida, prodotto con latte vaccino, nell’area geografica che comprende le province di Ravenna, Forlì-Cesena, Rimini, Bologna e parte del territorio di quella di Ferrara”.

Ora bisognerà attendere sei mesi – dopo l’iscrizione nella G.U. Dell’Ue – per evitare che qualcuno, in un altro dei 27 paesi membri, possa opporsi alla decisione presi. Al termine di questo lasso di tempo lo Squacquerone di Romagna avrà ufficialmente il marchio di qualità.

Questo, unito a quello della piadina romagnola, rappresenterebbe un grande successo per un cibo semplice e tradizionale – cosa c’è di più classico di una piadina con lo Squacquerone? – che ha però reso la Romagna amata nel mondo, attirando migliaia di turisti ogni anno.